Aspettando fuori

Nella forma, una sorta di mantra eretico, 
nella sostanza un pezzo d’umanità.
Un elenco di figure foniche reiterate dentro ad un “momento di cinema”,  costruito tutt’attorno ad un gesto vocale circolare.
Qui, ogni ripetizione indefinita di parole conduce alla distruzione del linguaggio, 
alla sua liquefazione nel magma suono.

Aspettando fuori

sound performance
ideazione e realizzazione: Daniela Cattivelli
testo e voce: Raquel Silva
con: Leo Ventura

produzione: con il supporto di Xing


Aspetto Fuori (Sonic Cars #1) si svolge nello spazio urbano, precisamente su di un’auto nera, dotata di un lettore cd e parcheggiata in strada. È concepita per uno spettatore alla volta, e la sua durata è complessivamente di circa 7/8 minuti.
La performance non contempla uno spostamento fisico, reale, in macchina. La vettura è parcheggiata, non è in movimento. Essa è una sorta di “carcassa” del movimento.
Nell’abitacolo dell’auto, premendo il tasto play del lettore cd, il pubblico ascolta una traccia della durata di 5 min, in cui, una voce registrata elenca una lunga lista di paure.


Aspetto Fuori parte da un’idea di macchina come alloggio, sede temporanea collocata in un luogo che non è veramente “né dentro né fuori”. Di fatto l’oggetto macchina crea nel paesaggio urbano dei volumi, che delimitano e circoscrivono dei buchi, delle cavità risonanti.
Aspetto Fuori si concentra sullo spazio sonoro interno all’auto: l’involucro-carrozzeria crea, infatti, uno spazio che ingloba, produce una sorta di nicchia che predispone a un’esperienza d’ascolto molto particolare e fine.


Aspetto Fuori è parte di un progetto più ampio titolato SONIC CARS, una collezione di sound works concepiti per essere fruiti nell’abitacolo di un’automobile.
SONIC CARS è un progetto con un doppio fine: sondare la particolare dimensione d’ascolto che si sperimenta sul mezzo auto e comporre partiture sonore sfruttando i dispositivi di cui l’auto è normalmente dotata (autoradio, CD player, car alarms, clacson, tergicristalli ecc.). A essi possono aggiungersi voci di eventuali performers, cantanti o passeggeri coinvolti in base alle esigenze della partitura. Il mezzo auto viene dunque esplorato in una duplice dimensione: da un lato l’automobile come spazio sonoro, dall’altro come “macchina sonora”, generatrice essa stessa di suoni.